Il primo cittadino deve rispondere sui permessi a costruire: “Altrimenti costruiremo alla Cona – dice D’Angelo -“. L’Usr ‘boccia’ l’area D’Alessandro, non mantiene unito il Convitto
TERAMO – Sulla vicenda Delfico scatta l’ultimatum del presidente della Provincia al Comune di Teramo: entro il 19 dicembre, il sindaco Gianguido D’Alberto dovrà far avere i permessi per realizzare la scuola jolly, dovunque essa sia, altrrimenti la destinazione più probabile sarà sui terreni della Provincia nella zona del Pascal Forti alla Cona.
Camillo D’Angelo è stato chiaro nel corso della riunione organizzata questa mattina dalla dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Clara Moschella, che vuole giustamente mettere fretta nell’individuazione definitiva di una soluzione: “La Provincia – ha detto D’Angelo – è pronta ad andare in qualsiasi area ci venga concessa non a parole ma con atti e permessi di costruire entro il 19 dicembre. Altrimenti la Provincia possiede ampi ettari di terreno nel complesso della Cona, al Pascal-Forti, e altri spazi li recupererà quando il Comune si farà carico dello spostamento dei ragazzi dell’istituto comprensivo Teramo 5. Possiamo costruire un vero e proprio campus in pochi mesi – ha aggiunto il presidente -: riuniremo Convitto, convittori e scuole annesse insieme a quelle del Liceo Delfico in un unico luogo. Abbiamo perso troppo tempo e siamo in una situazione emergenziale: deve essere chiaro che queste scelte sono obbligate se non potremo rientrare al Delfico. Perché sia l’eventuale dissequestro, che le condizioni del dissequestro non dipendono da noi e situazione ben peggiore sarebbe quella di non avere un piano B che offra per i tempi dei lavori sisma un luogo dove far studiare e vivere una popolazione scolastica di centinaia di studenti”.
Tempi duri dunque sotto questo aspetto, conoscendo i tempi di decisione del comune di Teramo e l’ansia che si percepisce negli ambienti dei genitori e degli studenti della famiglia del Convitto. Ansie e necessità ben presenti per la dirigente dell’Usr che ha voluto riunire ad un tavolo tutti gli attori istituzionali dai quali dipendono le decisioni sul Convitto Delfico: Provincia, Comune di Teramo, le dirigenti scolastiche coinvolte.
Il problema più vistoso e più impattante è quello di garantire l’unitarietà del sistema Convitto che ad oggi è senza dubbio l’Istituzione scolastica che sconta i problemi più grandi in quanto oltre alle scuole deve poter continuare a garantire vitto e alloggi. L’area della D’Alessandro, a lungo dibattuta anche alla luce del progetto già pronto della Provincia – che proprio in un’ottica emergenziale ha già stanziato i fondi per l’acquisto di strutture modulari – non viene ritenuta la scelta migliore dall’Ufficio scolastico perché comunque gli spazi disponibili non garantiscono la ricostituzione fisica in un unico luogo del Convitto e in ogni caso il Comune non ha ancora rilasciato alla Provincia il permesso di costruire. Inoltre, su questo argomento, proprio nel corso della riunione, è emerso un ulteriore elemento: secondo gli uffici comunali su quell’area ci sarebbe anche un vincolo della Soprintendenza.
Le dirigenti scolastiche (Letizia Fatigati e Daniela Baldassarre e rappresentanti del Liceo Classico ) insieme a Clara Moschella, sono tornate a chiedere lo spazio dello Stadio ritenuta l’area quello più idonea a soddisfare le esigenze della popolazione scolastica e anche a tutelare gli interessi più ampi, sociali ed economici, del centro storico. Il sindaco Gianguido D’Alberto – accompagnato dalla vicesindaca Stefania Di Padova e dal capo di gabinetto Valeria Cerqueti – ha di nuovo escluso categoricamente questa possibilità per l’incombenza del progetto di riqualificazione del vecchio stadio di Circonvallazione Spalato.
L’ipotesi del campus della Cona, alla luce della riunione, è stata definita dalla dirigente Clara Moschella: “la meno infelice tenuto conto che oggi abbiamo l’obbligo di salvaguardare l’esistente sapendo, comunque, che si tratta di una situazione emergenziale per un tempo momentaneo”.